La nostra storia

L’Associazione Nazionale Volontari di Guerra, in acronimo ANVG, è un’organizzazione combattentistica fondata a Roma nel 1924, allo scopo di riunire in un unico sodalizio tutti i volontari di guerra italiani. La sede legale dell’Associazione è a Torino.

L’ANVG nacque dalla fusione, avvenuta negli anni venti, di alcuni preesistenti sodalizi legati al volontarismo di guerra ed al reducismo, prevalentemente riguardanti la grande guerra, ma anche il garibaldinismo(vedi i partecipanti alle legioni garibaldine di Menotti e Ricciotti Garibaldi) e il legionarismo fiumano, nonché i VCA (volontari ciclisti ed automobilisti), questi ultimi una sorta di branca militarizzata dell’ACI, attraversata dal movimento futurista.

Nel primo ventennio di vita associativa ne fu presidente, dal primo congresso del 1924, Eugenio Coselschi, già collaboratore di Gabriele D’Annunzio. Quest’ultimo, invece, fu nominato presidente onorario.

Nel corso degli anni successivi, essa catalizzò anche lo spirito volontaristico delle più recenti campagne militari: quella per la riconquista della Libia negli anni ’20, la Guerra d’Etiopia del 1935, la Guerra di Spagna, nonché, la seconda guerra mondiale. La nozione Volontario di Guerra, è stata definita, per la prima volta, con il Regio Decreto n° 1163 del 24 maggio 1923, istitutivo della “medaglia di benemerenza per Volontari di Guerra” della prima guerra mondiale. A tali fini, erano considerati volontari

«i cittadini delle terre soggette al nemico che, volontariamente, accorsero ad arruolarsi nell’esercito italiano, nonché i cittadini del regno che, pur non essendo soggetti ad obblighi militari, volontariamente si arruolarono o tornarono a far parte dell’esercito partecipando a operazioni di guerra.[1]»

In seguito, la concessione di tale onorificenza, e, conseguentemente, della relativa qualifica di volontario, venne estesa, in virtù di successivi interventi legislativi, anche a coloro i quali avessero partecipato, secondo i predetti criteri, alle varie campagne di guerra successive.

L’A.N.V.G. è iscritta all’albo delle associazioni d’arma tenuto dal Ministero della Difesa[2], e figura all’ottavo posto dell’Ordine di precedenza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, stabilito dal medesimo ministero, da rispettarsi nelle cerimonie a carattere militare e patriottico.
Dapprima aperta soltanto a coloro i quali avevano maturato la qualità di Volontari di Guerra entro il 1945, o, se deceduti questi in tempi di pace, ai loro parenti, ed altresì ai discendenti dei Volontari di Guerra caduti o dispersi in guerra, recentemente è stata aperta anche all’esperienza dei volontari nelle missioni internazionali delle Forze Armate nazionali ed a tutti i cittadini italiani che condividano gli scopi associativi.
L’associazione ha proprie sedi in tutta Italia, ed in particolare a Roma, Milano, Torino, Brescia, Varese, Padova, Udine, Bologna e Firenze. Essa è strutturata in Federazioni per ciascuna provincia, ed attualmente è presente a Roma, Milano, Napoli, Torino, Cuneo, Genova, Firenze, Brescia, Varese, Como, Pavia, Piacenza, Parma, Bologna, Verona, Vicenza, Udine. È stata anche costituita una federazione estera, quella Svizzera, con sede a Ginevra.

Gli scopi principali dell’Associazione sono la salvaguardia della memoria e del ricordo del volontarismo di guerra, sia attraverso la ricerca storica, sia attraverso l’organizzazione di cerimonie, commemorazioni, attività varie culturali e sportive.
Oltre a ciò l’Associazione intende salvaguardare e mantenere la cultura combattentistica, affermata quale elemento fondamentale della comunità e della cultura nazionale. Inoltre l’Associazione persegue fini di solidarietà morale e sociale fra i propri associati.

L’Associazione fa parte del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma, denominato ASSOARMA. Collegata all’Associazione è l’I.S.V.I.G. (Istituto Storico sul Volontarismo Italiano di Guerra), preposto alla pubblicazione di opere editoriali relative alla storia associativa e al volontarismo di guerra in generale.

Il Congresso Nazionale del 15 ottobre 2011, tenutosi non a caso a Gardone Riviera al “Vittoriale degli Italiani“, ha sancito, con delibera unanime ed alla presenza dei Presidenti e dei Delegati delle Federazioni esistenti, la riforma radicale dello Statuto sociale fermo, nelle sue linee fondamentali, al 1971.
Il nuovo Statuto apre l’Associazione alle giovani generazioni e ne rinnova i tradizionali e storici fini, fissando rigorose norme di selezione e comportamento per gli associati, intendendo il Congresso fare dell’Associazione una forza viva, d’avanguardia e propulsiva della Nazione.

Gli associati sono pertanto divisi in:

  • “soci ordinari” (congedati dalle Forze Armate o in servizio presso di esse, partecipanti alle missioni internazionali e membri della riserva selezionata, ed anche cittadini che abbiano concretamente operato per l’Associazione contribuendo alla vita associativa),
  • “aderenti” (semplici iscritti con il solo obbligo di versare la quota associativa)
  • “soci d’onore” (Volontari delle guerre nazionali prima del 1945 e loro parenti, parenti di caduti in guerra o per causa di servizio).

Solo i soci ordinari e d’onore possono partecipare alle cariche sociali. La qualifica di socio ordinario o d’onore è concessa dai Consigli direttivi delle Federazioni (con possibilità di intervento da parte della Giunta direttiva nazionale) ed è tenuto un apposito libro che ne registra i nomi dal Segretario Nazionale. Una Corte d’onore e di disciplina funge da organo giurisdizionale interno.

Nella stessa adunanza del 2011 il Congresso ha eletto Presidente Nazionale il Ten.Col. Roberto Pintus, e una Giunta Direttiva Nazionale composta, oltre che dal Presidente Nazionale, da sette membri. La Giunta Direttiva Nazionale ha eletto Segretario Nazionale l’avv. Andrea Benzi.

(fonte Wikipedia)